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Microbiota della pelle: l'importanza nel benessere del viso
Che cos’è il microbiota cutaneo? Perché tutti ne parlano? Il dermatologo ci spiega questa nuova frontiera della dermocosmesi) per avere una bella pelle.
La pelle è un ecosistema, dotato di una propria vita. È questa la conclusione dei più recenti studi scientifici di dermatologia. La superficie cutanea ospita, infatti, un’ampia popolazione di batteri che contribuisce a mantenerla sana. Tutto ciò va sotto il nome di microbiota cutaneo*. L’alterazione di questi batteri “buoni” causa squilibri che portano a varie problematiche cutanee.
È un po’ quello che accade nell’intestino: le colonie di batteri presenti al suo interno ne assicurano il buon funzionamento, al contrario di eventuali squilibri che comportano, invece, disordini intestinali.
Sulla pelle ci sono, quindi, miliardi di batteri «ma anche acari, virus e miceti che costituiscono un immenso “giardino zoologico”: questi microorganismi vivono in perfetta simbiosi con le cellule della pelle, traendo reciproco vantaggio da questa vita in comune» - specifica il prof. Mauro Picardo, Direttore del laboratorio di Fisiopatologia Cutanea dell'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.
Cosa fa il microbiota cutaneo?
Oltre a mantenere sana la pelle, una delle funzioni del microbiota cutaneo** consiste nell’eliminazione delle cellule morte, un processo molto utile in tutte quelle situazioni in cui è necessario riparare o cicatrizzare la pelle.
Le colonie di microrganismi che costituiscono il microbiota cutaneo formano inoltre una sorta di barriera protettiva che “neutralizza” l’attacco da parte di agenti esterni.
Microbiota e microbioma sono sinonimi?
Sì e no. Il microbiota è l’insieme dei microorganismi che vive sulla superficie cutanea. Per microbioma si intende invece il patrimonio genetico degli stessi.
Quanti sono i batteri presenti sulla pelle?
«Un milione di microorganismi per ogni centimetro quadrato di superficie cutanea. Se si considera che in un adulto la pelle misura circa due metri quadrati, si può calcolare che essa ospita ben 10 miliardi di batteri». Batteri che vivono e crescono senza arrecare danno, anzi.
Microbiota alterato = problematiche della pelle
«I danni cutanei si verificano quando nel microbiota cutaneo prevale questo o quel tipo di batterio che alterano il delicato equilibrio: è il caso dell’acne, della dermatite seborroica, della dermatite atopica, della rosacea o della forfora. A volte anche condizioni severe di secchezza cutanea, resistente a ogni trattamento, possono dipendere da un’alterazione del microbioma della pelle».
I suggerimenti dell'esperto per mantenere il microbiota cutaneo in equilibrio
«Utilizzare cosmetici e detergenti privi di prodotti di scarti del petrolio (paraffine e oli minerali ndr) consente in genere di mantenere la pelle in buone condizioni rispettando la biodiversità del suo meraviglioso e raffinato ecosistema».
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E nel caso di affezioni della pelle?
«L’obiettivo dei cosmetici deve mirare non solo ad attaccare il microorganismo responsabile quanto a riequilibrare il microbioma cutaneo. Prendiamo il caso dell’acne**: si è visto che sempre più spesso la sua insorgenza derivi dagli squilibri del microbiota da parte di un batterio che vive normalmente all'interno del follicolo pilosebaceo».
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I prebiotici per la pelle
I prebiotici per la pelle costituiscono la nuova frontiera per avere un microbiota cutaneo in equilibrio****. Il motivo? Contengono ingredienti che stimolano la crescita o l'attività dei batteri “buoni”.
L’industria cosmetica si sta così adeguando alle nuove scoperte scientifiche, anche se attualmente i prebiotici a uso topico non sono ancora così diffusi nel mercato italiano. In attesa di aggiornamenti, i dermatologi suggeriscono l’assunzione di prebiotici per via orale: avendo la capacità di modificare i batteri intestinali, agiscono sul microbiota cutaneo.
BIBLIOGRAFIA
**The skin microbiome, Elizabeth A. Grice & Julia A. Segre Nature Reviews Microbiology volume9, 2011
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Credit ph: Pixabay